Donald
Trump ha questioni molto complicate da risolvere. Deve fare dei
lavori. Ha un'agenda strapiena di impegni. Ma ha avuto il tempo. Ha
ricevuto nello Studio Ovale la Juve e il suo stato maggiore. Erano
presenti Scanavino, Comolli, Chiellini e una rappresentanza di
giocatori, con in testa Tudor. C'era pure Gianni Infantino. Potenza
di Elkann, e di una famiglia, i cui affari ormai trascurano l'Italia
e sono orientati altrove, il sogno americano è ancora portentoso.
Altro che fascino in declino di Madama, la Vecchia Signora esercita
ancora un certo potere. Il Presidente ha potuto distrarsi, ha
augurato il classico in bocca al lupo ai bianconeri. Ha chiesto contro chi
giocassero, sapeva che gli avversari spendono un sacco di soldi. Su
chi viene in America ha spiegato: “Come alcuni ragazzi dietro di
me. Se vengono legalmente, li vogliamo. Devono dire di amare
l'America, di amare il nostro paese”. Si è poi rivolto
direttamente ai calciatori, e ha chiesto: “Avete mai avuto donne
in squadra. Una donna potrebbe entrare nella vostra squadra, ragazzi?
Ditemelo. Cosa ne pensate”. Locatelli, Weah e anche gli altri
hanno abbozzato. Allora Trump ha chiosato: “Le donne dovrebbero
giocare con altre donne. Capite? Siete molto diplomatici”.
MONDIALE PER CLUB

La Juve e il calcio... ovale