BASKET
Europeo per crescere
Pubblicato il 21.06.2025 17:53
di Alessandro Tamburini
Doveva finire con tre sconfitte e così è finita l’avventura della Svizzera all’Europeo di basket al femminile, il primo dopo 69 anni. La vera impresa fu la qualificazione, il viaggio in Grecia invece un’esperienza da vivere come un sogno, con alcune annotazioni sportive come eredità. La prima è quella del confronto con il meglio del basket europeo (ma anche mondiale come la Francia), per le giovani un passo avanti nella personale crescita ed una vetrina per solleticare l’interesse di club all’estero di blasone. In questo, ad esempio, la ragazza più giovane del torneo, la ticinese Ranisavljevic si è resa protagonista di un’ottima partita contro la Turchia (14 punti). Contro la squadra della mezzaluna le rossocrociate sono state ottime, trovandosi anche a soli 10 punti di distanza nell’ultimo quarto, nonostante le avversarie fossero reduci da una sconfitta di soli 2 punti contro la Francia. La differenza l’ha fatta in fondo una sola giocatrice, McCowan, pivot di 202 cm naturalizzata da poco per l’evento, capace di firmare 19 punti e 13 rimbalzi, ma soprattutto un +34 con lei in campo; senza la Svizzera ha chiuso a +10! Anche nella prima partita contro la Grecia si sono viste diverse belle cose, davanti a 6895 spettatori! Resiliente, la squadra rossocrociata ha perso di 22 lunghezze ma non ha mai mollato, con una protagonista in attacco: Herminjard (18 punti). Più in generale ottima anche la presenza della ticinese Fora, mentre la nota dolente è rappresentata dall’ultima partita. Certo, la Francia è la squadra che ha fatto sudare Team USA l’anno scorso per vincere l’oro ai Giochi, la distanza è abissale, però contro le transalpine il “serbatoio” delle migliori era praticamente vuoto ma il -74 è pesante. 14 palle perse solo nei primi 20 minuti, imprecisione al tiro, tutto quasi giocato con timore reverenziale eccessivo, dopo la grinta ed il coraggio delle prime due partite. Insomma, un’esperienza come detto utile, importante, per crescere e per provare a tornarci in futuro (possibile anche come paese organizzatore nel 2029), ma anche da “monito” per il futuro. La Francia sarà la Luna, ma per puntare ad essa bisogna mirare le stelle senza paura.