Doveva
finire con tre sconfitte e così è finita l’avventura della
Svizzera all’Europeo di basket al femminile, il primo dopo 69 anni.
La vera impresa fu la qualificazione, il viaggio in Grecia invece
un’esperienza da vivere come un sogno, con alcune annotazioni
sportive come eredità. La prima è quella del confronto con il
meglio del basket europeo (ma anche mondiale come la Francia), per le
giovani un passo avanti nella personale crescita ed una vetrina per
solleticare l’interesse di club all’estero di blasone. In questo,
ad esempio, la ragazza più giovane del torneo, la ticinese
Ranisavljevic si è resa protagonista di un’ottima partita contro
la Turchia (14 punti). Contro la squadra della mezzaluna le
rossocrociate sono state ottime, trovandosi anche a soli 10 punti di
distanza nell’ultimo quarto, nonostante le avversarie fossero
reduci da una sconfitta di soli 2 punti contro la Francia. La
differenza l’ha fatta in fondo una sola giocatrice, McCowan, pivot
di 202 cm naturalizzata da poco per l’evento, capace di firmare 19
punti e 13 rimbalzi, ma soprattutto un +34 con lei in campo; senza la
Svizzera ha chiuso a +10! Anche nella prima partita contro la Grecia
si sono viste diverse belle cose, davanti a 6895 spettatori!
Resiliente, la squadra rossocrociata ha perso di 22 lunghezze ma non
ha mai mollato, con una protagonista in attacco: Herminjard (18
punti). Più in generale ottima anche la presenza della ticinese
Fora, mentre la nota dolente è rappresentata dall’ultima partita.
Certo, la Francia è la squadra che ha fatto sudare Team USA l’anno
scorso per vincere l’oro ai Giochi, la distanza è abissale, però
contro le transalpine il “serbatoio” delle migliori era
praticamente vuoto ma il -74 è pesante. 14 palle perse solo nei
primi 20 minuti, imprecisione al tiro, tutto quasi giocato con timore
reverenziale eccessivo, dopo la grinta ed il coraggio delle prime due
partite. Insomma, un’esperienza come detto utile, importante, per
crescere e per provare a tornarci in futuro (possibile anche come
paese organizzatore nel 2029), ma anche da “monito” per il
futuro. La Francia sarà la Luna, ma per puntare ad essa bisogna
mirare le stelle senza paura.
BASKET

Europeo per crescere