MOTOCICLISMO
Ducati domina in casa
Pubblicato il 22.06.2025 13:39
di Alessandro Tamburini
Il Mugello ha dato i suoi numeri, numeri che premiano un Marc Marquez imprendibile. 93 vittorie per lui, come il suo numero e l’anno di nascita del catalano, 40 punti di vantaggio nel mondiale sul fratello Alex (secondo) e 110 su Bagnaia (quarto). Marc è tornato a vincere sul circuito italiano dopo 11 anni, l’ultimo trionfo fu nel 2014, ovviamente per la prima volta con la moto di casa, la Ducati. Fischiato al sabato (per l’ira di Davide Tardozzi, team manager della squadra di Borgo Panigale), Marc ha risposto coi fatti, prendendo alla fine della gara domenicale più applausi che fischi, anche perché il veleno ormai datato 2015 dei tifosi di Valentino Rossi ha lasciato spazio alla gioia per il terzo posto di Fabio Di Giannantonio, pilota del Team VR46 cresciuto, svezzato, da giovanissimo dal ticinese Marco Tresoldi. Ha detto bene il collega Guido Meda al sesto giro, “i primi 5 giri sono stati i più belli del campionato”.  Assolutamente sì, grazie al duello in rosso (magenta scuro per l’occasione con l’arte di Aldo Drudi a dipingere la livrea speciale) tra Marc e Pecco. Sorpassi, toccate, emozioni a frotte che hanno fatto sobbalzare anche il grande esperto di motociclismo (ed amico dello svizzero Eskil Suter) Keanu Reeves, presente alla gara. In realtà il sorpasso più bello lo ha disegnato al terz’ultimo giro Di Giannantonio su Bagnaia, nella discesa della Casanova-Savelli, laddove Rossi si fece beffa di più piloti (Biaggi, Gibernau, Barros,…) trasformando quel luogo in un punto “sacro”, un suo marchio indelebile, che fu poi imitato da un altro grande, Casey Stoner. Le emozioni in realtà finiscono qua, perché ancora una volta oltre alle Ducati c’è stato il nulla, con le cadute di Zarco e Viñales (abbattuto da Morbidelli), ma per l’occasione lo spettacolo offerto davanti è stato sufficiente. Anche perché la pista era critica per le alte temperature e non c’era margine per cambiare i valori. Prossimo appuntamento ad Assen, dove le incognite (anche meteorologiche) saranno maggiori e forse i valori non saranno così schiaccianti in favore della Ducati.