CALCIO FEMMINILE
"Quel 7 a 1 non mi preoccupa"
Pubblicato il 24.06.2025 14:56
di L.S.
Pochi giorni e l’Europeo femminile, che si disputerà nel nostro paese, avrà inizio.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Fransioli, allenatore del FC Lugano femminile (il club ha comunicato qualche giorno fa il suo rinnovo di contratto), che quest’anno ha salvato il posto in serie B grazie a un bellissimo girone di ritorno.
Giorgio, partiamo da te e dal Lugano: contento della stagione?
“Assolutamente sì. Se penso a com’era iniziata, tra mille difficoltà, il finale è stato esaltante. A livello di emozioni è come se fosse durata quattro anni”.
Nel girone di ritorno siete stati la quarta forza del campionato:
“La squadra ha fatto dei passi avanti a livello fisico, lavorando tanto in palestra e tirando poi fuori quelle qualità tecniche che indubbiamente possiede”.
E il prossimo anno con quali obiettivi affronterete il campionato che inizia il 16 agosto?
“L’obiettivo è un campionato tranquillo, ma per essere ambiziosi direi un posto tra le prime quattro. Se poi arrivassimo sesti, andrebbe bene comunque…”.
Arrivi da quattro anni a Yverdon: due da allenatore in Prima Lega e due da assistente. Che differenze hai trovato con il Ticino?
“Il calcio femminile oltre Gottardo è più sentito rispetto al Ticino, ma sono convinto che con il tempo anche da noi verrà maggiormente apprezzato. C’è tanto lavoro da fare, ma la volontà non manca e una società come il Lugano è senza dubbio un bel traino".
L’anno prossimo ci sarà l’AIL Arena: hai un sogno?
“Quello di riuscire una volta a giocare una partita: sarebbe stupendo. Noi comunque giocheremo al Maglio, dove l’infrastruttura è ottima”.
Parliamo un po’ di questo Europeo che inizia tra una settimana:
“È una grande occasione per il calcio femminile in Svizzera, spero che la nazionale faccia il massimo per dimostrare la propria qualità”.
Le premesse, però, non sembrano delle migliori:
“Diciamo che la squadra non è al massimo della forma: tante giocatrici non sono protagoniste nei loro club e da quello che si legge il clima in squadra non è ideale. Io spero che il gruppo si compatti per questo importante appuntamento e che le giocatrici capiscano che è un’occasione unica per loro e per il nostro paese”.
Si parla tanto, a livello di singoli, di Alisha Lehmann:
“Non la conosco personalmente; perciò, mi è difficile parlare di lei. Da allenatore preferisco parlare di calcio, delle atlete e di ciò che fanno sul campo. Ammiro ragazze come Ramona Bachmann o Lia Wâlti. Ma Lehmann è stata molto brava a sfruttare il suo personaggio e ha creato un certo entusiasmo attorno alla sua figura”.
In questi giorni si sta parlando tanto anche del 7-1 incassato dalla nazionale contr l’Under 15 del Lucerna:
“Dà un po’ fastidio che sia uscita la notizia, ma per il resto la cosa non mi sorprende più di tanto. Anche se è vero che 7-1 è un risultato pesante, a livello fisico c’è una grossa differenza. Oltretutto i ragazzi di 15 anni sono già fisicamente molto ben strutturati”.
Una batosta così può influire negativamente sul morale della squadra?
“Dipende da come si è approcciata la sfida e soprattutto da come si gestisce la sconfitta. Personalmente non sono preoccupato per questo risultato: come ho detto, spero che la squadra capisca l’importanza di questo Europeo e non si faccia un autogol. Sarebbe davvero un peccato a livello di immagine”.
(Foto FC Lugano)