Premessa indispensabile: l'automobilismo non è il calcio. Può
sembrare ovvio ricordarlo, ma è bene iniziare il discorso sulla
brutta stagione della Ferrari in Formula 1 specificando che il Team
principal non è come l'allenatore di una squadra che
rincorre una sfera. Una scuderia automobilistica è qualcosa di molto
più complesso, che non abbraccia solo la corsa della domenica, ma va
molto oltre: progettazione della macchina, programmazione
pluriennale, analisi dei regolamenti eccetera. Tattiche di gara,
rapporti con i piloti e con i loro team di tecnici sono solo uno
degli aspetti. In definitiva, Fred Vasseur ha una vita molto più
complicata di quella di Igor Tudor, nonostante entrambi facciano
riferimento allo stesso azionista. Quest'ultimo, molto meno
mediatizzato rispetto ai celebri ascendenti, porta comunque avanti
una grande tradizione familiare la quale, nello sport, amava
primeggiare. E, forse, il fatto che, soprattutto nell'automobilismo,
dalla morte dell'Avvocato in poi le Rosse abbiano avuto molti meno
acuti rispetto ai decenni precedenti, potrebbe non essere del tutto
un caso. Dopodiché, molti tifosi di calcio, da noi e soprattutto
oltre confine, essendo anche appassionati di automobilismo, tendono a
vedere nella figura al comando della gestione sportiva il maggiore
responsabile. Pensiamo a ciò che è accaduto all'Inter, per esempio,
con Simone Inzaghi accusato da molti interisti, dopo una stagione
esaltante ma conclusa con un pugno di mosche in mano, e con Marotta
esente invece da ogni appunto, perlomeno da parte di tanti supporter
(e da buona parte della stampa sportiva della vicina Penisola). Lo
stesso sta accadendo per la Ferrari, con il francese messo in
discussione per alcune scelte. Sono in molti a chiedersi, per
esempio, se portare Lewis Hamilton a Maranello sia stata una scelta
giusta. Ma, soprattutto, si punta il dito sulla SF25, monoposto nata
male e incapace di arginare lo strapotere McLaren. Va detto che si
partiva dal fine stagione 2024, dove le distanze erano più
assottigliate rispetto a ora. Per gli appassionati, macchina
migliorata più il baronetto al volante erano sinonimo di vittoria,
il tutto col beneplacito di parecchi addetti ai lavori. Le cose,
invece, come noto, stanno andando molto, molto diversamente. Alcuni
giorni fa la Gazzetta, in Italia, ha accarezzato l'arrivo
di Coletta, l'uomo delle tre vittorie consecutiva a Le Mans, al posto
di Fred Vasseur: noi invece speriamo di no. Per lui, per i destini
della Scuderia di Formula 1, e di quella dell'Endurance. Siamo
pragmatici e coi capelli bianchi, ahimé: e quindi, al netto degli
ottimi risultati del Cavallino nel WEC, che abbiamo salutato anche
qua, restiamo dell'idea che il bravissimo Antonio, che ha in mano la
AF Corse, vada lasciato dove si trova, a finire il lavoro.
L'automobilismo non è il calcio; il francese ha investito molto nel
team di tecnici e nella macchina del prossimo anno, quando
cambieranno i regolamenti: è un momento delicatissimo. Si possono
fare scelte forti, ma sarebbe un salto nel buio. La parola passa così
agli azionisti: ma siamo in tanti a pensare su cosa avrebbe fatto
l'Avvocato. O, magari, addirittura il Drake. Che a perdere, per
lustri, e in questo modo, non ci sarebbe stato. Mai.
AUTOMOBILISMO

Quanto soffrono i tifosi della Ferrari