AUTOMOBILISMO
Quanto soffrono i tifosi della Ferrari
Pubblicato il 25.06.2025 06:04
di Silvano Pulga
Premessa indispensabile: l'automobilismo non è il calcio. Può sembrare ovvio ricordarlo, ma è bene iniziare il discorso sulla brutta stagione della Ferrari in Formula 1 specificando che il Team principal non è come l'allenatore di una squadra che rincorre una sfera. Una scuderia automobilistica è qualcosa di molto più complesso, che non abbraccia solo la corsa della domenica, ma va molto oltre: progettazione della macchina, programmazione pluriennale, analisi dei regolamenti eccetera. Tattiche di gara, rapporti con i piloti e con i loro team di tecnici sono solo uno degli aspetti. In definitiva, Fred Vasseur ha una vita molto più complicata di quella di Igor Tudor, nonostante entrambi facciano riferimento allo stesso azionista. Quest'ultimo, molto meno mediatizzato rispetto ai celebri ascendenti, porta comunque avanti una grande tradizione familiare la quale, nello sport, amava primeggiare. E, forse, il fatto che, soprattutto nell'automobilismo, dalla morte dell'Avvocato in poi le Rosse abbiano avuto molti meno acuti rispetto ai decenni precedenti, potrebbe non essere del tutto un caso. Dopodiché, molti tifosi di calcio, da noi e soprattutto oltre confine, essendo anche appassionati di automobilismo, tendono a vedere nella figura al comando della gestione sportiva il maggiore responsabile. Pensiamo a ciò che è accaduto all'Inter, per esempio, con Simone Inzaghi accusato da molti interisti, dopo una stagione esaltante ma conclusa con un pugno di mosche in mano, e con Marotta esente invece da ogni appunto, perlomeno da parte di tanti supporter (e da buona parte della stampa sportiva della vicina Penisola). Lo stesso sta accadendo per la Ferrari, con il francese messo in discussione per alcune scelte. Sono in molti a chiedersi, per esempio, se portare Lewis Hamilton a Maranello sia stata una scelta giusta. Ma, soprattutto, si punta il dito sulla SF25, monoposto nata male e incapace di arginare lo strapotere McLaren. Va detto che si partiva dal fine stagione 2024, dove le distanze erano più assottigliate rispetto a ora. Per gli appassionati, macchina migliorata più il baronetto al volante erano sinonimo di vittoria, il tutto col beneplacito di parecchi addetti ai lavori. Le cose, invece, come noto, stanno andando molto, molto diversamente. Alcuni giorni fa la Gazzetta, in Italia, ha accarezzato l'arrivo di Coletta, l'uomo delle tre vittorie consecutiva a Le Mans, al posto di Fred Vasseur: noi invece speriamo di no. Per lui, per i destini della Scuderia di Formula 1, e di quella dell'Endurance. Siamo pragmatici e coi capelli bianchi, ahimé: e quindi, al netto degli ottimi risultati del Cavallino nel WEC, che abbiamo salutato anche qua, restiamo dell'idea che il bravissimo Antonio, che ha in mano la AF Corse, vada lasciato dove si trova, a finire il lavoro. L'automobilismo non è il calcio; il francese ha investito molto nel team di tecnici e nella macchina del prossimo anno, quando cambieranno i regolamenti: è un momento delicatissimo. Si possono fare scelte forti, ma sarebbe un salto nel buio. La parola passa così agli azionisti: ma siamo in tanti a pensare su cosa avrebbe fatto l'Avvocato. O, magari, addirittura il Drake. Che a perdere, per lustri, e in questo modo, non ci sarebbe stato. Mai.