“Io
c'ero e ci sarò”, questa la frase scelta dal FC Lugano per
pubblicizzare la campagna abbonamenti 2025-26. Il comunicato parla al
vero tifoso, per rinsaldare un vincolo, si tratta di “una
dichiarazione d'amore, un segno di appartenenza, un legame che unisce
generazioni di cuori bianconeri”. È la stagione del saluto al
comunale di Cornaredo, e ha “il profumo dell'addio e la promessa
di un domani condiviso”. Cornaredo è stata per anni la casa
dei bianconeri, è stato il teatro di “trionfi, lacrime e gioie”
e “merita un tributo, un grazie, un addio pieno di
riconoscenza”. Numerosi sono i vantaggi per chi sceglie di
tesserarsi. Pubblico e Cornaredo rimane un tasto dolente, purtroppo.
Nella classifica delle presenze stagionali il Lugano occupa un triste e mesto
penultimo posto, con una media che sfiora le 4mila unità. Troppo
poco, il Lugano è l'unica squadra cantonale capace di raggiungere
determinati livelli. Questo racconta la realtà, meriterebbe un
maggiore sostegno, in termini di numeri e di passione. Il Cantone
pare avvinghiato a vecchie pastoie e a un retaggio che dovrebbe
essere passato. I tempi sono
fluidi. Attaccarsi a una rivalità ancestrale è consolatorio, non è
malinconico, è solo una sterile rivalsa. Non si è obbligati a
tifare Lugano, ma è evidente che i bianconeri hanno saputo adeguarsi ai
cambiamenti, li hanno affrontati, hanno resistito e reagiscono. E
rappresentano con dignità e orgoglio tutto il Ticino.
FC LUGANO

“Io c'ero e ci sarò”