Tra City e Juve c'è stata
troppa differenza. Stavolta i dati statistici, anche quello sul
possesso palla, raccontano una dura realtà, non solo per i
bianconeri ma per tutto il movimento calcistico italiano. La partita
è stata letteralmente a senso unico, con un dominio totale da parte
degli inglesi. L'impressione è quella che il Manchester abbia anche
deciso di fermarsi. È tornato lo “stile Pep”: pressione alta;
controllo assoluto del gioco; posizioni intercambiabili; movimento
continuo della palla. E uno stato d'animo rinnovato. Rodri porta identità e sicurezza. I piemontesi hanno assistito e si sono
consegnati, si sono asserragliati davanti alla propria porta e hanno
eretto una muraglia, che si è, naturalmente, sgretolata. Il portiere
ha salvato i suoi, con alcuni interventi decisivi. Non si può
parlare di umiliazione, è la fotografia dello stato delle cose. La
spiegazione la fornisce Igor Tudor: “Loro hanno giocatori più
forti, perché possono spendere”. La Juve è alla ricerca di sé
stessa, insegue i tempi che sono cambiati radicalmente. Esprime un
gioco provvisorio, e privilegia l'agonismo e la determinazione. Ma il
campo rende un divario netto, e conferma che il calcio italiano è
retroguardia. Anche perché mancano idee, e capacità di resistere e
reagire. Purtroppo.
MONDIALE PER CLUB

Troppo divario tra City e Juve