Michael Joly è un nuovo giocatore dell’Ambrì. Paolo Duca è salito sul treno buono e si è assicurato un classico usato sulla carta sicuro, capace di garantire tanti punti e spettacolo. Il direttore sportivo dei biancoblù è stato bravo e abile a sfruttare l’occasione, dopo che Joly è stato scaricato dal Lugano, rispettivamente dal diesse Janick Steinmann. Il 30enne canadese può così continuare la sua carriera in una regione e in un campionato a lui confacente e dove si trova a meraviglia. È poi quasi superfluo aggiungere che la presenza di Joly nelle fila dei sopracenerini metterà ulteriore pepe e motivi d’interesse ai derby. L’attaccante vorrà evidentemente dimostrare che la sua ex squadra ha fatto male a privarsi di lui. Joly ha evidentemente il potenziale per fare breccia anche in Leventina: porta ad Ambrì classe, tecnica, inventiva, fiuto del gol e potrà dare una grandissima mano in powerplay e più in generale al reparto offensivo della squadra di Cereda. È la prima volta che uno straniero dei bianconeri arriva direttamente ad Ambrì. Ci sono già stati ovviamente dei precedenti, come ad esempio Stéphan Lebeau, Mike Maneluk e Tim Heed, ma nessun import aveva sin qui compiuto il tragitto senza prima fare altre tappe intermedie.
Lo dicevamo settimane fa, a volte ci vuole pazienza, aspettare il momento buono e all’improvviso si aprono prospettive e piste interessanti. Piste che magari in un recente passato sembravano fantascienza. Il mercato hockeistico, una giungla che non raggiunge quello del calcio, è comunque pure lui fitto di complicazioni e di evoluzioni quotidiane. Ecco perché per un direttore sportivo non è mai evidente muoversi tra la tanta vegetazione. A volte gettarsi a capo chino su qualche dossier vuol dire chiudere la porta a qualche altro scenario o sentiero diventato agibile e che magari potrebbe rivelarsi migliore della prima scelta rispettivamente idea. Insomma, il mestiere di un diesse è difficile, pieno di imprevisti e di scelte da compiere, un po' come quelle avventure degli anni '90 che si giocavano sul vecchio Amiga stile "Zak McKracken". E mai come in questa circostanza a livello ticinese i media e le tifoserie giudicheranno l’operato dei due direttori sportivi. Se Joly dovesse fare benissimo ad Ambrì e il Lugano andasse male, Steinmann vedrebbe minata gran parte della sua credibilità. Se invece Joly non ingranasse ad Ambrì e oltretutto il Lugano dovesse fare bene, ecco che allora sarebbe Paolo Duca a incassare moltissime critiche negative e Steinmann diventerebbe una sorta di guru.
La speranza? Che Joly diventi un pezzo da 90 in Leventina e che i bianconeri possano togliersi gran belle soddisfazioni con i sostituti del québécois. L’inizio del campionato è ancora lontano, questo “trasferimento”, decisamente spettacolare, aumenta ulteriormente la voglia nel vedere l’estate trascorrere in frettissima al fine di poter godersi al più presto una nuova appassionante stagione.
Lo dicevamo settimane fa, a volte ci vuole pazienza, aspettare il momento buono e all’improvviso si aprono prospettive e piste interessanti. Piste che magari in un recente passato sembravano fantascienza. Il mercato hockeistico, una giungla che non raggiunge quello del calcio, è comunque pure lui fitto di complicazioni e di evoluzioni quotidiane. Ecco perché per un direttore sportivo non è mai evidente muoversi tra la tanta vegetazione. A volte gettarsi a capo chino su qualche dossier vuol dire chiudere la porta a qualche altro scenario o sentiero diventato agibile e che magari potrebbe rivelarsi migliore della prima scelta rispettivamente idea. Insomma, il mestiere di un diesse è difficile, pieno di imprevisti e di scelte da compiere, un po' come quelle avventure degli anni '90 che si giocavano sul vecchio Amiga stile "Zak McKracken". E mai come in questa circostanza a livello ticinese i media e le tifoserie giudicheranno l’operato dei due direttori sportivi. Se Joly dovesse fare benissimo ad Ambrì e il Lugano andasse male, Steinmann vedrebbe minata gran parte della sua credibilità. Se invece Joly non ingranasse ad Ambrì e oltretutto il Lugano dovesse fare bene, ecco che allora sarebbe Paolo Duca a incassare moltissime critiche negative e Steinmann diventerebbe una sorta di guru.
La speranza? Che Joly diventi un pezzo da 90 in Leventina e che i bianconeri possano togliersi gran belle soddisfazioni con i sostituti del québécois. L’inizio del campionato è ancora lontano, questo “trasferimento”, decisamente spettacolare, aumenta ulteriormente la voglia nel vedere l’estate trascorrere in frettissima al fine di poter godersi al più presto una nuova appassionante stagione.
(PostFinance/KEYSTONE/Ti-Press/Pablo Gianinazzi)