AC BELLINZONA
"Forse scenderò di qualche categoria..."
Pubblicato il 29.06.2025 19:19
di Enrico Lafranchi
Al primo raduno dei granata a Gorduno non c’è stata la presentazione ufficiale della squadra in quanto i giocatori più attesi (i quattro colombiani) arriveranno in Ticino soltanto lunedì („Hanno perso l’aereo“ - precisa l’ormai ex patron Pablo Bentancur.
Si è comunque svolto un breve allenamento a ‚briglia sciolta‘ tra i giocatori confermati in rosa (spiccano i nomi dei ticinesi Dragan Mihajlovic, Aris Sörensen ed Elio Trochen). Al di là di tutto è però importante ‚verificare‘ lo stato d’animo di Pablo Bentancur che ha ufficialmente consegnato l’ ACB a Juan Carlos Trujillo, il nuovo Patron, dopo quattro anni di ‚battaglie‘ con il Comune.
Bentancur, come ben si sa, non ha mai fatto l‘unanimità nemmeno tra i tifosi. Noi siamo però convinti che a Pablo, al di là di questi ‚qui pro quo‘, dispiaccia lasciare una società nella quale ci ha messo un sacco di soldi senza beneficiare di molta gratitudine (‚scontri’ non solo verbali, stadio, ecc.). ‚Benta’ ha trovato tempo e coraggio per battagliare anche con il Comune.
In sostanza è mancato l’entusiasmo vero da parte di un po‘ tutti (partecipazione dei tifosi insignificante), si è sempre dato tutto per scontato (persino i vandali, sic). Stima nei suoi riguardi in fondo ce ne è stata, ma affetto, se non quello di una frangia (pubblico della tribuna e Club dei 100), decisamente no.    
Intervistiamo, sotto un sole cocente, un Bentancur sereno e tranquillo e su di giri:
"Sono stati anni di grandi ‚battaglie‘, sono tuttavia contento e felice di lasciare il Bellinzona in Challenge League e di consegnarli in buone mani“.
Probabilmente non tutti si sono resi conto del salto di qualità che la squadra ha effettuato:
"Sottolineerei che abbiamo raggiunto l’obiettivo con un budget ridotto e in tempi brevi. Il Rapperswil ci ha provato a lungo, ci è riuscito solo quest‘anno. Possiamo parlare di impresa, il Bellinzona è un club professionistico da quattro anni“ (non è cosa da poco, ndr).
È contento di lasciare o c’è comunque in lei una punta di amarezza?
"No no, sono contento. Ritengo che a Bellinzona (Città e il gruppo di contestatori, ndr) il problema sia stato unicamente Pablo Bentancur“.
Alla base c’è l’atteggiamento del Municipio che ha fatto orecchie di mercante alle sue reiterate richieste. È andata veramente così?
"Mi limito a dire che il FC Paradiso, che gioca in Prima Lega Promotion, dispone di un sintetico di lusso, di ultima generazione, il nostro (il così detto campo ‚B‘ aperto a tutti, ragazzini compresi, ndr) non era neanche omologato. I giocatori non hanno più voluto giocarci sopra“.
Il comune dunque ce l’aveva con Lei?
"Beh, questo l‘ho sempre saputo!“ (viene tirato in ballo un caso sfociato in una querela, poi ritirata, ma non è il caso di riparlarne, ndr)“.
Lei ci ha messo tanti soldi e anche un pezzo di cuore: cancellerà il Bellinzona dalla sua testa o, come presumiamo, resterà ancora attaccato al colore granata in qualche modo?
"Le istituzioni restano, la gente passa… Parto soddisfatto di quello che ho fatto. Ho vinto col Lugano e con il Bellinzona“.
Andrà via dal Ticino?
"Scherziamo? Magari scendo giù di qualche categoria…“ (Ride).
Più che dei nuovi possibili arrivi (i colombiani, compreso un nuovo portiere), Bentancur ha accennato a chi non verrà confermato: fra i tanti, Sabbatini e Chacon. Per alcuni, dati pure partenti,  si deciderà nelle prossime ore (Sauter era a Gorduno, L‘Ghoul arriverà lunedì).
In panchina dovrebbe esserci Xavi Andres Ibarra, che però, da quanto emerge dal suo curriculum, sarebbe in possesso soltanto del patentino Uefa A. Si aspettano altre conferme. Tra l'altro Ibarra era già stato a Bellinzona due anni or sono, durante il breve periodo in cui Mario Rosas, ora amministratore unico del club, sedeva in panchina (prima dei suoi problemi di patentino).
(Nella foto Georgi Stojanov, Pablo Bentancur lascia il campo di Gorduno)