TENNIS
Gli applausi più della vittoria
Pubblicato il 01.07.2025 09:31
di L.S.
È uscito tra gli applausi del centrale di Wimbledon, emozionato, come se non se l’aspettasse. O forse sì.
Era la sua ultima volta sul prato inglese e nonostante la sconfitta, contro Alcaraz, in questo momento probabilmente il giocatore più in forma del mondo, questa partita non la dimenticherà mai.
Ha portato al quinto set lo spagnolo, seminando le più di quattro ore di gioco, di colpi spettacolari, che hanno suscitato l’ammirazione anche di David Beckham, seduto tra i vip.
Colpi che soltanto un fenomeno può fare. Perché Fabio Fognini, 38 anni, è un fenomeno del tennis.
Forse non sarà ricordato per il suo curriculum, ma l’italiano potrà sempre dire di aver regalato a questo sport frammenti di autentica bellezza.
Come il quarto set, in cui annichilisce un Alcaraz che non ci capisce nulla, dimostrando che nella vita, il talento è importante, ma da solo non basta. Ci vuole anche la testa, che ti porta a volerti migliorare ogni giorno, ad allenarti come un forsennato. Come un robot.
Una cosa che Fognini, per sua indole, ha sempre rifiutato. E forse, questo è il rimpianto più grande. Ma non per lui, che lo sport lo vive così.
Ciò che poteva essere e non è stato dirà (giustamente) qualcuno. Ma per lui non dev'essere stato un grosso problema, altrimenti avrebbe agito diversamente.
Chi ha visto le sue partite, si è quasi sempre divertito, grazie alla sua imprevedibilità, che ogni tanto si impregnava di follia.
Si è affidato al suo istinto, separando i giorni buoni da quelli cattivi. Senza via di mezzo.
Perché lui è così, prendere o lasciare. In fondo, un poeta del tennis è tale proprio per questo: perché non sai mai cosa ti regalerà.
Ieri Wimbledon si è alzato in piedi tutto per lui e forse, è proprio quello che voleva. Più della vittoria.