Dopo Matteo Berrettini, ecco Alexander Zverev: se l’italiano,
dopo l’eliminazione a Wimbledon, aveva detto di non poter andare avanti a
sentirsi così su un campo da tennis (problemi fisici o anche motivazionali?),
ieri il tedesco ha colpito un po’ tutti con le sue dichiarazioni.
In pratica, Zverev, ha chiesto pubblicamente aiuto davanti ai media presenti all'All England Club: “Soffro mentalmente”. Due parole che dicono tanto, tantissimo e che fanno male a chi le ascolta.
Poi ha aggiunto:
“A volte mi sento molto solo là fuori. Lo dico da dopo gli Australian Open. Sto cercando di trovare dei modi per uscire da questa situazione di stallo. In qualche modo, continuo a ricaderci. In generale, mi sento piuttosto solo nella vita in questo momento, il che non è molto bello".
Il tedesco ha poi affermato che "non è una sensazione di campo da tennis, è una sensazione di vita in generale. Come ho detto, non mi sono mai sentito così prima. Non lo so. È difficile per me trovare gioia fuori dal campo in questo momento".
Ha specificato:
"Ho attraversato molte difficoltà nella vita in generale. Non mi sono mai sentito così vuoto. Mi manca la gioia in tutto ciò che faccio. Non si tratta necessariamente di tennis. Mi mancava la gioia anche al di fuori del tennis. Anche quando vinco, come a Stoccarda o ad Halle, non è necessariamente la sensazione che provavo prima, di felicità, di gioia, di allegria, di motivazione ad andare avanti. In questo momento non ce l'ho e, ripeto, è la prima volta nella mia vita che la provo”.
Zverev ha anche chiarito che non la sta usando come una scusa per la sconfitta:
"Non è una scusa o altro. Penso che Arthur abbia meritato di vincere. Non è niente. È qualcosa che ho provato negli ultimi mesi. Ancora una volta, mi sento molto, molto solo. Non lo so…”.
Berrettini e Zverev: due ragazzi belli, famosi e ricchi, eppure qualcosa nella loro testa non va.
Lo sport ha anche di queste storie. La speranza è che trovino al più presto una via d’uscita.
In pratica, Zverev, ha chiesto pubblicamente aiuto davanti ai media presenti all'All England Club: “Soffro mentalmente”. Due parole che dicono tanto, tantissimo e che fanno male a chi le ascolta.
Poi ha aggiunto:
“A volte mi sento molto solo là fuori. Lo dico da dopo gli Australian Open. Sto cercando di trovare dei modi per uscire da questa situazione di stallo. In qualche modo, continuo a ricaderci. In generale, mi sento piuttosto solo nella vita in questo momento, il che non è molto bello".
Il tedesco ha poi affermato che "non è una sensazione di campo da tennis, è una sensazione di vita in generale. Come ho detto, non mi sono mai sentito così prima. Non lo so. È difficile per me trovare gioia fuori dal campo in questo momento".
Ha specificato:
"Ho attraversato molte difficoltà nella vita in generale. Non mi sono mai sentito così vuoto. Mi manca la gioia in tutto ciò che faccio. Non si tratta necessariamente di tennis. Mi mancava la gioia anche al di fuori del tennis. Anche quando vinco, come a Stoccarda o ad Halle, non è necessariamente la sensazione che provavo prima, di felicità, di gioia, di allegria, di motivazione ad andare avanti. In questo momento non ce l'ho e, ripeto, è la prima volta nella mia vita che la provo”.
Zverev ha anche chiarito che non la sta usando come una scusa per la sconfitta:
"Non è una scusa o altro. Penso che Arthur abbia meritato di vincere. Non è niente. È qualcosa che ho provato negli ultimi mesi. Ancora una volta, mi sento molto, molto solo. Non lo so…”.
Berrettini e Zverev: due ragazzi belli, famosi e ricchi, eppure qualcosa nella loro testa non va.
Lo sport ha anche di queste storie. La speranza è che trovino al più presto una via d’uscita.