CALCIO SVIZZERO
Violenza? Va meglio ma...
Pubblicato il 04.07.2025 11:19
di Silvano Pulga
La SFL ha fatto pervenire ai media un rapporto sulle problematiche di sicurezza negli stadi, salutando con soddisfazione il miglioramento della situazione: i dati dicono infatti che sono aumentati dell'8% gli incontri classificati "verdi" (vale a dire dove non si sono registrati incidenti), mentre si è avuto un significativo abbassamento di quelli "rossi" (da 64 a 43, un 33% in meno) e un numero stabile di quelli "gialli" (-2, statisticamente quasi insignificante). Logico che la notizia abbia reso felice il CEO della SFL Claudius Schäfer: "La SFL valuta questo risultato grazie alle numerose misure preventive implementate in collaborazione con i club e le organizzazioni partner. Va anche notato che le valutazioni "rosso" e "giallo" sono dovute principalmente a incidenti fuori dagli stadi o a incendi dovuti al lancio di artifizi pirotecnici." Gli episodi di violenza all'interno degli stadi sono infatti drasticamente calati. Tutto bene, dunque? Quasi: il cosiddetto "modello a cascata" adottato della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (KKJPD), ufficialmente implementato dalla stagione 2024/25, non piace alla SFL. che ritiene "contrasti con la collaborazione costruttiva tra tutti gli attori del settore calcistico." Il motivo? Il sistema prevede una logica di escalation unilaterale in caso di incidenti, con misure repressive che vanno dalla chiusura di alcuni settori dello stadio sino alle partite a porte chiuse. Come ricordiamo, nella scorsa stagione sono state adottate ben dodici misure repressive di questo genere. La cosa, ovviamente, non piace alla SFL: "Il modello a cascata, così come viene attualmente applicato, non è né efficace né basato sullo stato di diritto, se non addirittura illegale" ha chiosato Schäfer. Del resto, il distretto amministrativo (Statthalteramt) del Cantone Zurigo ha recentemente accolto un ricorso dell'FCZ, andando in contrasto con le direttive del KKJPD: non si possono imporre sanzioni imposte a un collettivo. La chiusura di interi settori dello stadio andrebbe oltre le misure preventive, come richiesto dall'accordo, seguendo una sentenza del Tribunale federale. il CEO della SFL conclude: "Vogliamo che le misure vengano eliminate il più rapidamente possibile. La cosa più importante è il perseguimento sistematico dei singoli individui, non la punizione di interi gruppi di tifosi. Vanno limitati gli spostamenti dei violenti, identificandoli." Tutto vero. Peccato, però, che l'individuazione dei responsabili passi attraverso una forte implementazione degli impianti di videosorveglianza, il che costituisce un onere non indifferente per le società proprietarie degli stadi e, soprattutto, i biglietti nominativi e i posti numerati, in modo da avere le generalità delle persone sedute nei settori dove si verificano gli incidenti. Proprio una misura che la SFL non vuole adottare, perché osteggiata dai tifosi. Affaire à suivre, insomma.