Diciamolo: sul Mondiale per club se ne sono lette, e se
ne leggeranno, tante. Per molti, criticare fa rima con rosicare: in
realtà, noi ragioniamo da giornalisti, non da tifosi e, forse, oggi,
con le due squadre della vicina Penisola (le quali, come noto, hanno
tanti simpatizzanti anche in Ticino) eliminate, potrà essere più
semplice provare a fare un ragionamento più tecnico su questa
competizione, ormai entrata nella sua fase decisiva. E, va detto,
contrariamente a ciò che si poteva pensare, il livello tecnico e di
pathos delle partite si è alzato, a tutto vantaggio dello
spettacolo. La sorpresa: la Fluminense, che si giocherà l'accesso
alla finale contro gli inglesi del Chelsea i quali, poche settimane
fa, disputavano la finale della Conference League, non proprio il
trofeo più importante d'Europa. Delle quattro brasiliane presenti,
erano forse la compagine meno attrezzata dal punto di vista dei
valori individuali; ma la differenza, come spesso accade, l'ha fatta
l'atteggiamento. Quella invece tra PSG e Real avrebbe potuto essere
una finale di Champions League, per dire; e, nonostante il periodo e
le circostanze, resta una sfida a elevato contenuto tecnico, con i
francesi (guidati tra l'altro da un ex Barcellona) nella parte di chi
vorrebbe prendere il posto dei Blancos sul trono del
calcio mondiale. Dopodiché, più avanti, varrà a pena di fare un
bilancio di questa manifestazione, che ha ricevuto, come sappiamo,
molte critiche, anche da parte degli addetti ai lavori. I mitici
premi in denaro, tanto per cominciare, che dovevano essere la benzina
in grado di fare la differenza. Le squadre europee uscite agli ottavi
si ritroveranno con una trentina di milioni in cassa: lordi, perché
dovranno pagare le tasse negli USA. Ne sarà valsa la pena? Se si
guarda il calendario, tornare a casa nei giorni scorsi era la scelta
migliore, dovendo programmare la stagione ventura: i giocatori hanno
infatti diritto a tre settimane continuative di stop. Le compagini
della vicina Penisola coinvolte non hanno problemi di turni
preliminari europei, essendo di prima fascia e, quindi, i
protagonisti rientreranno in tempo per poter iniziare la preparazione
estiva in un tempo tutto sommato congruo, perlomeno rispetto
all'inizio della Serie A. Andranno poi valutati gli effetti fisici:
la stagione successiva a un mondiale è sempre interlocutoria per
tanti giocatori. E qua, a pagare dazio, sarà l'intera rosa. Certo,
le partite in nazionale vengono di solito affrontate con una
mentalità differente. Tuttavia, sfide come Inter-Boca e
Juventus-City (o Real, agli ottavi) non puoi giocarle con lo spirito
dell'amichevole prestagione. E la prova sono state le dure polemiche
che hanno squassato l'ambiente nerazzurro dopo l'eliminazione per
mano della Fluminense. In definitiva, gli effetti del Mondiale per
club li vedremo la stagione prossima. Per ora, di oggettivo, ci sono
una manciata di milioni nelle casse delle squadre eliminate
prematuramente, non in grado (almeno per ciò che riguarda le
italiane) di dare la svolta alle rispettive campagne di
rafforzamento. Il resto è tutto da verificare, come accade per ogni
esperimento. Al netto degli stadi spesso semivuoti, nonostante i
prezzi di saldo. Ma questa è un'altra storia, sulla quale magari
ragionare a bocce ferme.
MONDIALE PER CLUB

Mondiale per club, il livello si è alzato