Primo atto del Milan 2025/26, con il raduno della prima
squadra e la conferenza stampa di Massimiliano Allegri a Milanello.
Nessuna notizia particolare, come da tradizione: il tecnico è felice
di essere dove si trova, e ha grandi ambizioni di risultato. Parole
nella norma, in questi casi. Tra i principali concetti espressi ci
sono la necessità che guida tecnica e dirigenza vadano nella stessa
direzione, e il fatto che la rosa sia di ottima qualità. Certo, il
mercato è ancora lungo e tutto può succedere, ovviamente. Tuttavia,
Max Allegri è andato oltre, chiarendo un aspetto importante, e cioè
che i primi sei mesi saranno fondamentali per il prosieguo della
stagione: secondo lui, infatti, marzo sarà il mese chiave. E, in
primavera, il Milan dovrà trovarsi in una posizione di classifica
tale da poter ambire a traguardi importanti, al netto del fatto che
la stagione rossonera inizierà a metà agosto, con una gara secca,
in Coppa Italia, contro il Bari, squadra che andrà affrontata con la
massima concentrazione, per evitare figuracce. L'allenatore, quindi,
vuole partire subito bene: il Milan, secondo lui, non può
prescindere dalla Champions. E, dal momento che aveva affermato, in
prima battuta, che la rosa è di livello, gli è stato chiesto, a
questo punto, cos'è mancato alla squadra, lo scorso anno, per
arrivare a risultati prestigiosi. Max, ovviamente, ha dribblato la
domanda: non c'era, non ha elementi per giudicare, al netto della
scorrettezza di comportamento se lo facesse. Ciò che ha voluto far
emergere, facendo l'esempio dello Spezia il quale, in serie cadetta,
sostituendo un solo elemento, è passato dai playout ai playoff, è
che nel calcio i fattori che possono incidere sono molteplici. E
anche lui, come moltissimi altri (noi compresi, come noto), è
iscritto da tempo al partito che sostiene come la testa, nel calcio,
valga di più di tante altre cose, anche se non l'ha detto
esplicitamente. Non a caso, infatti, si è fatto riferimento alla
necessità di creare un ambiente sano, dove tutte le componenti si
muovano compatte per raggiungere gli obiettivi. Un'ovvietà? Certo.
Il problema, come noto, che la realizzazione di tutto questo,
facilmente esprimibile a parole, è poi estremamente complesso da
trasformare in realtà oggettiva. La strada da seguire, secondo
Allegri, è il lavoro; ma, a voler ben guardare, è la stessa ricetta
annunciata da Sergio Conceição nel suo periodo a Milanello. Sugli
arrivi, il tecnico è apparso contento del centrocampo in via di
allestimento: Luka Modrić, Samuele Ricci e Ruben Ira Loftus-Cheek
sono, per lui, garanzia di qualità. Sulle cessioni, Max ha chiarito
di aver dato il proprio benestare: gli addii sono stai, quindi,
condivisi. Il mister ha voluto sottolineare che la rosa è
attualmente formata da 25 elementi, che dovranno diventare 23: le
partenze, quindi, non sono ancora finite. Sul gioco, servirà
attenzione alla fase difensiva: il livornese ha evidenziato come
l'unica squadra capace di vincere il campionato in Italia senza avere
la miglior difesa, negli ultimi 3 lustri, sia stata la Juventus di
Sarri. In ogni caso, al netto dell'importanza del risultato, il
tecnico è convinto che la qualità abbia un peso: la gente, ha
detto, viene allo stadio per veder giocare bene. E una delle missioni
di Max Allegri sarà proprio la riconquista dei tifosi: oggi, a
Milanello, mancava la Curva Sud, protagonista, a fine stagione, di
una durissima contestazione. Buon lavoro, Acciughina.
CALCIO ITALIANO

Milan, a tutto Max