In attesa di conoscere i dati sui telespettatori del mondiale per club, trasmesso attraverso la piattaforma DAZN gratuitamente in diversi Paesi, dalla Francia giunge una notizia interessante in materia, ripresa, nella vicina Penisola, dal collega Paolo Ziliani attraverso il suo blog. La medesima DAZN, infatti, detentrice dei diritti di trasmissione della Ligue 1, ha deciso di rescindere con largo anticipo (quattro anni) il contratto che la legava alla Lega calcio francese. Il motivo? Manco a dirlo, il troppo basso numero di abbonamenti. I club, quindi, hanno deciso di fare di necessità virtù, come dicevano i nostri vecchi, organizzandosi in autonomia, gestendo quindi in proprio la trasmissione degli incontri.
Certo, non è un'impresa facile: il coordinamento autonomo di un canale televisivo vuol dire mettere in piedi un'organizzazione complessa. Significa creare posti di lavoro (tecnici, giornalisti ecc.: una cosa ottima dal nostro punto di vista, ovviamente) che vanno poi retribuiti, il tutto senza garanzie che i costi vengano coperti. La recente retrocessione dell'Olympique Lyonnais (non proprio l'ultimo club calcistico di Francia) per problemi economici ha evidenziato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quali siano i problemi in questa parte di mondo calcistico europeo. Ciò che è interessante è il prezzo di partenza dell'offerta: non più 29,99 Euro al mese, ma soli 14,99.
Sarà un successo? Non possiamo saperlo, ovviamente. Non conosciamo l'incidenza della pirateria televisiva sul mercato francese (la quale, va ricordato, non concerne solo l'aspetto sportivo, ma tutto ciò che riguarda l'intrattenimento, che resta la fetta più importante di questo mercato illegale); di sicuro, a quel prezzo, la logica ci dice che sarebbero in pochissimi, tra gli appassionati residenti nell'Esagono, a rivolgersi al mercato parallelo abusivo, almeno per ciò che riguarda il calcio nazionale. Certo: in questo modo, la Lega calcio francese si dovrà assumere, in prima persona, il rischio d'impresa, come abbiamo già scritto sopra. Tuttavia, crediamo sia un esperimento da seguire con attenzione, perché abbassare i prezzi è una scelta coraggiosa, così come gestire senza l'intermediario professionale il prodotto calcio dal punto di vista televisivo, al netto del fatto che bisognerà poi creare qualcosa anche giornalisticamente di spessore dal punto di vista del contorno e della qualità del commento post gara, per esempio, che resta un aspetto importante: le opinioni, le provocazioni giornalistiche alimentano il dibattito, fanno parlare e aumentano l'interesse tra gli appassionati. Affaire à suivre, insomma.
Certo, non è un'impresa facile: il coordinamento autonomo di un canale televisivo vuol dire mettere in piedi un'organizzazione complessa. Significa creare posti di lavoro (tecnici, giornalisti ecc.: una cosa ottima dal nostro punto di vista, ovviamente) che vanno poi retribuiti, il tutto senza garanzie che i costi vengano coperti. La recente retrocessione dell'Olympique Lyonnais (non proprio l'ultimo club calcistico di Francia) per problemi economici ha evidenziato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quali siano i problemi in questa parte di mondo calcistico europeo. Ciò che è interessante è il prezzo di partenza dell'offerta: non più 29,99 Euro al mese, ma soli 14,99.
Sarà un successo? Non possiamo saperlo, ovviamente. Non conosciamo l'incidenza della pirateria televisiva sul mercato francese (la quale, va ricordato, non concerne solo l'aspetto sportivo, ma tutto ciò che riguarda l'intrattenimento, che resta la fetta più importante di questo mercato illegale); di sicuro, a quel prezzo, la logica ci dice che sarebbero in pochissimi, tra gli appassionati residenti nell'Esagono, a rivolgersi al mercato parallelo abusivo, almeno per ciò che riguarda il calcio nazionale. Certo: in questo modo, la Lega calcio francese si dovrà assumere, in prima persona, il rischio d'impresa, come abbiamo già scritto sopra. Tuttavia, crediamo sia un esperimento da seguire con attenzione, perché abbassare i prezzi è una scelta coraggiosa, così come gestire senza l'intermediario professionale il prodotto calcio dal punto di vista televisivo, al netto del fatto che bisognerà poi creare qualcosa anche giornalisticamente di spessore dal punto di vista del contorno e della qualità del commento post gara, per esempio, che resta un aspetto importante: le opinioni, le provocazioni giornalistiche alimentano il dibattito, fanno parlare e aumentano l'interesse tra gli appassionati. Affaire à suivre, insomma.