Brendan Perlini è un nuovo attaccante del Lugano. Il canadese, ex Ambrì, è reduce da una corta esperienza in quel di Losanna e da una breve apparizione in KHL nello Spartak Mosca (solo 4 match). Gli ultimi anni della sua carriera sono stati assai travagliati e non conditi da molta fortuna. Poche le partite disputate e appena discreti i punti totalizzati. Decisamente il 29enne nella sua carriera non ha mantenuto le attese. Già, perché nel 2014 Perlini fu addirittura la dodicesima scelta assoluta, draftato da Phoenix. Dopo un inizio incoraggiante, si è però un po’ perso. In totale in NHL ha disputato 262 partite (81 punti con Arizona Coyotes, Chicago Blackhawks, Detroit Red Wings e Edmonton Oilers) e in AHL 106 partite (77 punti con Tucson Roadrunners, Bakersfield Condors, Chicago Wolves e Charlotte Checkers).
La scelta di Janick Steinmann per certi versi sorprende. Perlini è dotato di un ottimo tiro, di una grande tecnica e di una buona velocità, qualità che aveva in parte lasciato intravedere nella sua breve parentesi in biancoblù e anche in riva al Lemano, ma difensivamente non è certo un drago. Fisicamente, seppure ben messo, non ha mai dato l’impressione di essere dominante e in National League non ha certo avuto l’impatto che ci si sarebbe potuto immaginare. Rinunciare insomma a un Joly e andare in seguito a ingaggiare Perlini solleva dei dubbi ed è una cosa di difficile lettura. Anche se poi è doveroso considerare l’intero pacchetto e non la singola pedina e inoltre bisognerà pure attendere il nome del presumibile settimo straniero.
Come sempre infine sarà il ghiaccio a dare le risposte. Una cosa è comunque sicura, Perlini dovrà dare una grande sterzata al suo gioco e al suo livello per diventare una parte importante del puzzle bianconero.
La scelta di Janick Steinmann per certi versi sorprende. Perlini è dotato di un ottimo tiro, di una grande tecnica e di una buona velocità, qualità che aveva in parte lasciato intravedere nella sua breve parentesi in biancoblù e anche in riva al Lemano, ma difensivamente non è certo un drago. Fisicamente, seppure ben messo, non ha mai dato l’impressione di essere dominante e in National League non ha certo avuto l’impatto che ci si sarebbe potuto immaginare. Rinunciare insomma a un Joly e andare in seguito a ingaggiare Perlini solleva dei dubbi ed è una cosa di difficile lettura. Anche se poi è doveroso considerare l’intero pacchetto e non la singola pedina e inoltre bisognerà pure attendere il nome del presumibile settimo straniero.
Come sempre infine sarà il ghiaccio a dare le risposte. Una cosa è comunque sicura, Perlini dovrà dare una grande sterzata al suo gioco e al suo livello per diventare una parte importante del puzzle bianconero.