Di facce vecchie a Gorduno, diventato ´casa ACB’ per via dei lavori intrapresi al Comunale che mantiene le sue ‘credenziali’ di Stadio d’atletica (è in corso il rinnovo della pista e si sta abbellendo la torretta per le riprese televisive…), ne abbiamo viste poche. Il Centro, con il movimento di giocatori in arrivo che si registra, ha l’apparenza di un set cinematografico… (una ‘comparsa’ dietro l’altra…). Il regista, per contro, porta un nome che tutti conosciamo: Mario Rosas. Non ci sembra il caso di chiedere allo spagnolo il perché e per come il suo rapporto con Pablo si era interrotto (ovviamente anche per colpa della mancanza di risultati), adesso è lui il ´comandante’ del Bellinzona. Dal punto di vista tecnico lo è d’altronde sempre stato, anche se ufficialmente il ruolo di allenatore era ricoperto da Manuel Benavente.
Anche per Rosas si può parlare di un ritorno alla grande. Appare molto sicuro di sé. No proclami roboanti, come era accaduto con Bentancur, bensì idee chiare. Molto chiare! Non promette nulla, ma sotto sotto, beh, vediamo cosa ci dirà… È sicuramente tornato con l’intenzione di aprire un ciclo vincente (fare peggio dello scorso campionato è del resto difficile). Il suo ruolo, visto i precedenti con Benavente, è a metà strada tra il tecnico e il manager (funge ora da Amministratore unico). Una cosa è da sottolineare: vuole mettere tutti d’accordo, tifosi compresi.
Rosas, il suo non ha l’aria di un ritorno improvvisato, dico bene?
"I miei rapporti con Pablo sono sempre stati ottimi, ero naturalmente a conoscenza della sua intenzione di vendere. Loro (il gruppo di Trujillo) avevano altre possibilità, ma è parlando di questa bella città dove fa caldo ma per fortuna c’è sempre abbastanza vento (sorride, ndr) e della società dal passato glorioso, che siamo arrivati a concludere la trattativa positivamente con Juan Carlos che conosco da diversi anni".
Insomma, Mario, lei è tornato da vincitore…
"No no, non direi così. Ribadisco che è sempre stato eccellente il mio rapporto con Bentancur. Nel mondo del calcio capitano cose spesso imprevedibili, difficili da spiegare. Di sicuro non mi dichiaro per niente un ‘vincitore’! ».
D’accordo, diciamo allora che sarà il ‘suo’Bellinzona ad avere le carte in regola per vincere:
"Faremo del nostro meglio, so che le aspettative dei tifosi sono grandi, ma dobbiamo restare con i piedi ben piantati per terra. Puntiamo alla promozione, non è però un obiettivo che dobbiamo forzatamente centrare subito ».
Che Bellinzona vedremo?
"Una squadra che vince e che diverte il pubblico: da amare… A livello sociale è fondamentale che la gente torni allo stadio, ci prefiggiamo di impegnarci anche sotto questo aspetto ».
La verità è che il pubblico disertava lo stadio a causa di Bentancur…
"C’è effettivamente stato questo problema con Pablo. Un atteggiamento per certi versi incomprensibile, visto quanto di buono ha fatto per il Bellinzona in questi quattro anni. Da semiprofessionista ha trasformato la squadra in una di giocatori professionisti portandola e mantenendola in Challenge League. Un’impresa, la possiamo definire così visti i tempi che corrono, ardua ed ammirevole a tutti i livelli ».
Rosas, quando gli diciamo che con Benavente in panchina era comunque lui a ‘decidere’ le questioni tecniche, scoppia in una bella risata. Si salva, per così dire in corner, affermando che si è sempre trattato di "un lavoro di squadra", e precisando che "sono tante le persone che operano dietro le quinte". Alla domanda se si premurerà di dare dei consigli al giovane mister Ibarra, fa notare che ognuno nel nuovo Bellinzona ricoprirà il suo ruolo. Allenatore compreso.
Nella tarda mattinata i granata hanno disputato una partita amichevole contro il Paradiso, vinta per 3 a 1. Sabato, a Mendrisio, seconda amichevole contro la squadra momò.
"I miei rapporti con Pablo sono sempre stati ottimi, ero naturalmente a conoscenza della sua intenzione di vendere. Loro (il gruppo di Trujillo) avevano altre possibilità, ma è parlando di questa bella città dove fa caldo ma per fortuna c’è sempre abbastanza vento (sorride, ndr) e della società dal passato glorioso, che siamo arrivati a concludere la trattativa positivamente con Juan Carlos che conosco da diversi anni".
Insomma, Mario, lei è tornato da vincitore…
"No no, non direi così. Ribadisco che è sempre stato eccellente il mio rapporto con Bentancur. Nel mondo del calcio capitano cose spesso imprevedibili, difficili da spiegare. Di sicuro non mi dichiaro per niente un ‘vincitore’! ».
D’accordo, diciamo allora che sarà il ‘suo’Bellinzona ad avere le carte in regola per vincere:
"Faremo del nostro meglio, so che le aspettative dei tifosi sono grandi, ma dobbiamo restare con i piedi ben piantati per terra. Puntiamo alla promozione, non è però un obiettivo che dobbiamo forzatamente centrare subito ».
Che Bellinzona vedremo?
"Una squadra che vince e che diverte il pubblico: da amare… A livello sociale è fondamentale che la gente torni allo stadio, ci prefiggiamo di impegnarci anche sotto questo aspetto ».
La verità è che il pubblico disertava lo stadio a causa di Bentancur…
"C’è effettivamente stato questo problema con Pablo. Un atteggiamento per certi versi incomprensibile, visto quanto di buono ha fatto per il Bellinzona in questi quattro anni. Da semiprofessionista ha trasformato la squadra in una di giocatori professionisti portandola e mantenendola in Challenge League. Un’impresa, la possiamo definire così visti i tempi che corrono, ardua ed ammirevole a tutti i livelli ».
Rosas, quando gli diciamo che con Benavente in panchina era comunque lui a ‘decidere’ le questioni tecniche, scoppia in una bella risata. Si salva, per così dire in corner, affermando che si è sempre trattato di "un lavoro di squadra", e precisando che "sono tante le persone che operano dietro le quinte". Alla domanda se si premurerà di dare dei consigli al giovane mister Ibarra, fa notare che ognuno nel nuovo Bellinzona ricoprirà il suo ruolo. Allenatore compreso.
Nella tarda mattinata i granata hanno disputato una partita amichevole contro il Paradiso, vinta per 3 a 1. Sabato, a Mendrisio, seconda amichevole contro la squadra momò.
(Foto ENLA)