CALCIO INTERNAZIONALE
Chelsea sul tetto del mondo
Pubblicato il 14.07.2025 07:12
di Silvano Pulga
Cole Palmer-PSG 3-0. Il numero 10 dei Blues, classe 2002, con due gol e un assist per João Pedro ha infatti schiantato i parigini favoritissimi, consentendo al Chelsea di Enzo Maresca di vincere la prima edizione del Mondiale per club. Ovviamente è un'iperbole: i meriti sono di tutti, così come, ne siamo certi, questa partita rimarrà nella testa di Luis Enrique e dei suoi per parecchio tempo, al netto del fatto che bisognerà comprendere, in futuro, quale sarà la valenza di questa competizione, considerando che, essendo stato giocata, in questa edizione, in un ambiente disinteressato al calcio, per motivi (soprattutto) di prove generali della logistica dei Mondiali del prossimo anno, non è stato del tutto probante dal punto di vista del gradimento del pubblico. Vedremo i dati sulle visualizzazioni in televisione i quali, per ora, non sono ancora stati divulgati. Saranno loro il termometro reale di quanto sia stato apprezzato questo torneo, al netto del fatto che, manco a dirlo, quelli con le nazionali protagoniste sono in grado di creare molto più seguito degli altri per i club. Certo, esistono compagini che hanno fama internazionale, e vantano tifosi nei quattro angoli del globo: tuttavia, questa manifestazione sembrerebbe (almeno per ora) aver scaldato i cuori degli appassionati molto meno della Champions League. La grande scommessa per il futuro sarà creare quell'attesa e interesse che, a questo giro, sono mancati: a salvare Infantino sono stati i soldi sauditi, mentre DAZN ha dovuto trasmettere le partite in chiaro per poter almeno vendere gli spazi pubblicitari agli inserzionisti. Il calcio è del popolo: nel senso che è quest'ultimo a pompare buona parte di soldi veri nel sistema. I prezzi degli abbonamenti per assistere alle gare dell'Inter, quest'anno, come sanno molti ticinesi, ne è un esempio. Tornando alla finale, al fischio d'inizio le agenzie di scommesse quotavano la vittoria britannica 5,50 contro l'1,67 dei francesi: lì, a decidere, sono gli algoritmi. Però, per fortuna, in questo sport vincono ancora gli uomini, e non i computer. E così Enzo Maresca, allenatore italiano che in patria ha allenato solo il Parma, in serie B, per 13 partite, prima di essere esonerato, oggi può fregiarsi del titolo di allenatore della squadra campione del mondo per club, avendo incartato il più celebre Luis Enrique, protagonista nel finale (non solo lui) di un'accesa discussione con gli avversari. Non dovrebbe succedere, lo sappiamo. Siamo cinefili, e non possiamo che citare il discorso del generale Corman al capitano Willard, in Apocalypse Now"Esiste un conflitto tra il bene e il male; però, il bene non sempre trionfa. A volte, le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava 'i migliori angeli della nostra indole', i buoni istinti morali."  Luis Enrique, insomma, restando nella citazione, ha raggiunto il suo punto di rottura: accade, agli esseri umani. Si scuserà, e noi gli vorremo bene come prima.