Brenno Martignoni resterà presidente del Bellinzona?
Dopo le parole di Juan Carlo Trujillo in un’intervista apparsa ieri sul Mattino, effettivamente c’è qualche dubbio.
Il nuovo patron dei granata ha lasciato intendere che, appena ritornerà dalla Colombia, parlerà con l’attuale presidente per capire cosa fare e se sarà possibile continuare a collaborare.
Parole che stupiscono? Non proprio, se si conosce Trujillo.
Il nuovo patron granata, con cui abbiamo parlato ieri, è una persona che ama i fatti più delle parole, uno che vuole vedere i risultati. È lui che prende le decisioni, è lui adesso, che tira i fili del Bellinzona.
Questo non vuol dire che farà una rivoluzione a tutti i costi: no, c’è la volontà di valutare come e cosa fare per il bene del Bellinzona.
Ha sempre detto di volere la promozione in Super League, ma nel contempo di voler far crescere anche il settore giovanile, oltre a curare i rapporti con i tifosi e la stampa. Insomma, un impegno a 360 gradi, che richiederà tanto lavoro e le persone giuste.
E Martignoni? Il presidente, lo sappiamo, è stato importante quando c’è stato da trattare con la Lega e il Municipio della capitale, anche se il rapporto, con quest’ultimo, non è sempre stato idilliaco.
Resterà? Vedremo. Ma una cosa è chiara, a Bellinzona ci saranno dei cambiamenti. Alcuni piaceranno, altri magari, meno. Ma tutto, sottolinea Trujillo, sarà fatto per il bene del club, che vuole portare a livelli più alti.
Si è voltato pagina anche con il Municipio della capitale: Carolina Holguin, moglie di Trujillo (che gestirà il club assieme al marito), ha già preso contatti con le autorità politiche della città. La volontà è quella di ripartire da zero e cancellare il turbolento passato.
Insomma, se il nuovo patron ha già mostrato di voler mettere la propria impronta sul nuovo Bellinzona, toccherà invece a Mario Rosas, amministratore unico del club, costruire una squadra in grado di soddisfare i sogni di Trujillo. Una bella responsabilità per lo spagnolo, che da subito dovrà dimostrare di saperci fare.
Dopo le parole di Juan Carlo Trujillo in un’intervista apparsa ieri sul Mattino, effettivamente c’è qualche dubbio.
Il nuovo patron dei granata ha lasciato intendere che, appena ritornerà dalla Colombia, parlerà con l’attuale presidente per capire cosa fare e se sarà possibile continuare a collaborare.
Parole che stupiscono? Non proprio, se si conosce Trujillo.
Il nuovo patron granata, con cui abbiamo parlato ieri, è una persona che ama i fatti più delle parole, uno che vuole vedere i risultati. È lui che prende le decisioni, è lui adesso, che tira i fili del Bellinzona.
Questo non vuol dire che farà una rivoluzione a tutti i costi: no, c’è la volontà di valutare come e cosa fare per il bene del Bellinzona.
Ha sempre detto di volere la promozione in Super League, ma nel contempo di voler far crescere anche il settore giovanile, oltre a curare i rapporti con i tifosi e la stampa. Insomma, un impegno a 360 gradi, che richiederà tanto lavoro e le persone giuste.
E Martignoni? Il presidente, lo sappiamo, è stato importante quando c’è stato da trattare con la Lega e il Municipio della capitale, anche se il rapporto, con quest’ultimo, non è sempre stato idilliaco.
Resterà? Vedremo. Ma una cosa è chiara, a Bellinzona ci saranno dei cambiamenti. Alcuni piaceranno, altri magari, meno. Ma tutto, sottolinea Trujillo, sarà fatto per il bene del club, che vuole portare a livelli più alti.
Si è voltato pagina anche con il Municipio della capitale: Carolina Holguin, moglie di Trujillo (che gestirà il club assieme al marito), ha già preso contatti con le autorità politiche della città. La volontà è quella di ripartire da zero e cancellare il turbolento passato.
Insomma, se il nuovo patron ha già mostrato di voler mettere la propria impronta sul nuovo Bellinzona, toccherà invece a Mario Rosas, amministratore unico del club, costruire una squadra in grado di soddisfare i sogni di Trujillo. Una bella responsabilità per lo spagnolo, che da subito dovrà dimostrare di saperci fare.